L’Emilia Romagna è tra le regioni più concretamente impegnate nella transizione ecologica e l’approvazione della legge sulle CER la proietta direttamente nel futuro dell’energia. Presto la regione sarà popolata da gruppi di cittadini, di aziende e/o di enti di ogni tipo in grado di autoalimentarsi energeticamente da fonti rinnovabili. Una rivoluzione copernicana in campo energetico, sempre più necessaria anche alla luce dei recenti rincari in bolletta.
Cosa sono le CER?
Le comunità energetiche organizzano azioni energetiche collettive e guidate dai cittadini che coinvolgono quest’ultimi in prima persona e aiutano a spianare la strada a una transizione energetica pulita. Possono essere costituite tra persone, imprese ed enti di ogni tipo, che uniscono i loro sforzi occupandosi di produrre, distribuire, scambiare, accumulare e naturalmente consumare energia da fonti rinnovabili.
I cittadini si trasformano così da consumer a prosumer, prendendo parte attiva in un settore finora appannaggio di grandi gestori. Si tratta di una rivoluzione senza pari nel mondo dell’energia, che parte dal basso e va di pari passo con una decentralizzazione nella produzione dell’energia, più capillare e locale. Sostenendo la partecipazione dei cittadini, inoltre, le comunità energetiche possono contribuire a fornire flessibilità al sistema elettrico, grazie alla possibilità di stoccaggio e di risposta alla reale domanda, evitando sprechi da una parte e black out dall’altra.
Le CER consentono perciò anche ad aumentare l’accettazione pubblica dei progetti di energia rinnovabile oltre che la cultura sul tema e, come sottolinea l’UE, rendono più facile attrarre investimenti privati nella transizione verso l’energia pulita. Allo stesso tempo, hanno naturalmente il potenziale per fornire benefici diretti ai cittadini, aumentando l’efficienza energetica, abbassando drasticamente le bollette dell’elettricità e creando opportunità di lavoro a livello locale.
A livello legale, posson assumere diverse forme di entità giuridica: associazioni, partnership, cooperative, organizzazioni senza scopo di lucro, ma anche PMI. Il che rende più facile fare squadra coinvolgendo differenti tipologie di attori.
Le CER emiliano-romagnole
A Scandiano dalla fine del 2021 è già attivo Self User, progetto di autoproduzione e consumo di energia che coinvolge i 48 appartamenti di un condominio (20 privati e 28 gestiti da Acer). Coordinato da Art-ER, realizzato in partnership con l’Università di Bologna, Enea e Acer e cofinanziato dalla Regione e da Enel X, si basa su un impianto fotovoltaico da 10 kWp per ogni scala condominiale, per un totale di 60 kWp, che possono produrre fino a 70.000 kWh di energia all’anno. Concretamente, si stima un autoconsumo di 62.300 kWh, che permetterebbero al condominio di evitare l’emissione di 30 tonnellate di CO2 l’anno e di ridurre del 60% i consumi da rete, con ingenti risparmi in bolletta per i condòmini.
A Imola invece è un gruppo di imprese ad aver iniziato a produrre collettivamente e a consumare energia da fonti rinnovabili, già da gennaio. Il progetto è stato avviato da Bryo in collaborazione con il Comune di Imola e il Tavolo delle imprese e vi hanno aderito 3 società dell’azienda Mas. Anche in questo caso è un impianto fotovoltaico (installato sui tetti dei capannoni) a produrre l’elettricità, che, se non consumata, viene venduta alla rete.
A Bologna, infine, in zona Pilastro-Roveri, si sta lavorando a Geco (Green Energy Community), un progetto di respiro ancora più ampio che mira a generare anche una transizione culturale oltre a una energetica. Sono infatti coinvolti tutti i cittadini e le 900 aziende del quartiere, che approfitteranno di una generazione distribuita da fonti rinnovabili con tariffe ridotte.
Risultati convincenti, che la Regione mira a replicare su larga scala, anche grazie alla legge sulle CER e l’autoconsumo collettivo approvata.
La legge sulle Comunità Energetiche
L’iter legislativo riguardante le CER si è finalmente concluso, dopo che una proposta di legge arrivata in Giunta regionale e integrata dai consiglieri è stata approvata all’unanimità in assemblea legislativa, divenendo così legge. Le CER esistono già dal 2020, ma questo ulteriore tassello normativo testimonia la volontà della Regione di sostenere i progetti in materia. E rappresenta inoltre un passo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Patto per il Lavoro e per il Clima, sottoscritto a fine 2020 e che prevede il passaggio alle energie pulite e rinnovabili entro il 2035, oltre alla decarbonizzazione entro il 2050.
La legge prevede ulteriori bonus per i progetti a forte valenza sociale e territoriale, come le CER e i Gruppi di Autoconsumo Collettivo nati in zone montuose, in aree interne o partecipati anche da soggetti svantaggiati economicamente. Maggiorazioni saranno poi erogate alle CER in cui sono coinvolti i Comuni, per premiare le amministrazioni locali che metteranno a disposizione i propri spazi. E ai condomini sarà destinato un fondo rotativo, per aiutarli a finanziare l’installazione dei pannelli.