Dal 2021, il primo anno di operatività del Piano, la fine dell’anno è il momento in cui dimostrare di aver centrato gli obiettivi fissati dal PNRR per l’anno corrente. Anche nel 2022 l’Italia ha raggiunto lo scopo, spuntando dalla lista altri 55 obiettivi sul totale di 132 investimenti e 58 riforme previsti nel settennio 2021-2027. 20 degli obiettivi raggiunti nel 2022 erano appannaggio del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), soddisfatto del successo.

 

Facciamo un riassunto

Com’è noto, con il PNRR l’Italia ha fissato obiettivi che prevedono 132 investimenti e 58 riforme in sei macroaree, rappresentate da altrettante missioni. Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 222,1 miliardi di euro, 191,5 dei quali provenienti dal Next Generation EU e 30,6 dal Fondo complementare approvato dal governo. 40,32 miliardi sono destinati alla M1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, 59,47 miliardi alla M2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, 25,40 miliardi alla M3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, 30,88 miliardi alla M4 Istruzione e ricerca, 19,81 alla M5 “Inclusione e coesione” e 15,63 alla M6 “Salute”.

La ripartizione degli stanziamenti rispetta le quote minime fissate dall’Europa del 37% – il PNRR raggiunge il 37,5% – per i progetti green e del 20% – il PNRR raggiunge il 25,1% – per quelli digitali. Considerata la centralità della transizione ecologica nel PNRR, che vi investe circa 70 miliardi di euro, il MASE ha un ruolo essenziale nella sua attuazione e nei primi due anni vi ha tenuto fede. Anche nel 2021 aveva infatti raggiunto i 7 obiettivi relativi, contribuendo a sbloccare l’erogazione della rata del Next Generation EU. Il primo semestre del 2022 si era già chiuso con il raggiungimento di 11 dei 20 obiettivi prefissati:

  • R1.1 Adozione della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare
  • R1.2 Adozione del Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti
  • R1.3 Approvazione dell’accordo per il piano d’azione che sostiene gli enti locali
  • I3.3 Aggiudicazione del bando per realizzare contenuti multimediali in tema di transizione ecologica, con l’avvio della piattaforma webC1
  • R3.2 Introduzione delle agevolazioni fiscali per promuovere la competitività dell’idrogeno
  • I3.5 Firma dell’accordo con Enea e aggiudicazione di bandi per ricerca e sviluppo sull’idrogeno
  • I5.2 Allocazione della prima componente di risorse per costruire stabilimenti di produzione di elettrolizzatori
  • R1.1 Introduzione di elementi di semplificazione e accelerazione per l’efficientamento energetico
  • R2.1 Semplificazione e accelerazione delle procedure per realizzare interventi contro il dissesto idrogeologico
  • I3.2 Digitalizzazione dei parchi nazionali
  • R4.2 Introduzione delle nuove misure del quadro giuridico relativo agli scopi irrigui

Gli obiettivi del secondo semestre

L’anno si è poi concluso con il raggiungimento dei 9 obiettivi mancanti, tra riforme e investimenti. Eccoli illustrati di seguito:

  • R3.1 Adozione di CAM (Criteri Ambientali Minimi) i negli appalti pubblici per eventi culturali finanziati con fondi pubblici.
  • I3.1 Approvazione dell’elenco dei progetti Isole Verdi selezionati (200 milioni di euro), con protagonisti i rifiuti urbani, la mobilità sostenibile, l’efficientamento idrico, l’efficienza energetica o le energie rinnovabili.
  • I2.1 Approvazione dell’elenco dei progetti selezionati per l’adeguamento e il potenziamento delle smart grid (3,61 miliardi di euro).
  • I2.2 Approvazione dell’elenco dei progetti selezionati per gli interventi sulla resilienza climatica delle reti (500 milioni di euro), per ridurre probabilità, durata e entità di interruzioni di corrente determinate da fenomeni climatici estremi, garantire la qualità e la continuità dell’approvvigionamento energetico, ridurre i costi di ripristino e reagire all’ineguale distribuzione del rischio climatico.
  • I3.1 Approvazione dell’elenco dei progetti selezionati per la promozione del teleriscaldamento e del teleraffrescamento efficienti (200 milioni di euro), attraverso la costruzione di nuove reti, l’ampliamento di quelle esistenti e l’ammodernamento delle centrali di produzione dell’energia.
  • I3.1 Piantumazione di oltre 2 milioni di alberi – l’obiettivo era di 1.650.000 alberi – per la tutela e la valorizzazione del verde urbano, periurbano ed extraurbano.
  • I3.4 Adozione del piano d’azione per la bonifica del suolo dei siti orfani, tramite la loro individuazione e la pianificazione di interventi specifici da effettuare in ogni sito per ridurre l’occupazione del terreno e migliorare il risanamento urbano.
  • R4.2 Adozione di misure per i servizi idrici integrati, riducendo la frammentazione degli attori del settore, prevedendo incentivi per sostenere l’uso del sistema comune di gestione delle risorse idriche (SIGRIAN) e stabilendo un sistema di prezzi regolamentati.
  • I1.1 Approvazione degli elenchi dei progetti selezionati per i Porti verdi (115 milioni di euro). Si tratta di un progetto che mira a rendere le attività portuali sostenibili promuovendo l’efficientamento dei consumi energetici delle strutture e attività portuali, la sostenibilità ambientale delle aree portuali e la conservazione del patrimonio naturalistico e della biodiversità.

«Gli interventi – ha dichiarato il Ministro Pichetto Fratin – hanno riguardato i grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, mobilità sostenibile e rigenerazione urbana, fino ai provvedimenti in materia di risorse idriche e inquinamento, al fine di migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicurare una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero». Il MASE assicura inoltre di aver preparato il terreno per il raggiungimento degli obiettivi futuri, soprattutto in materia di idrogeno verde ed economia circolare.